giovedì 26 giugno 2008

Gli Eroi Sportivi

Ecco a voi gli Eroi Sportivi della nostra Scuola 2007-2008.
 Responsabile del dipartimento di Scienze Motorie: Prof. Ruggiero Pistilli 
Hanno collaborato i Professori: 
Pappalettera Maria Rosaria, 
Prencipe Michele, 
Prencipe Pasquale.















venerdì 6 giugno 2008

Vedi Napoli e muori . . . dalla puzza !!!


Napoli è sepolta sotto cumuli di spazzatura. Ormai il cittadino è costretto a scavalcare collinette di immondizia per attraversare la strada e entrare nelle propria abitazione. L’emergenza non è una questione di oggi ma esiste da decenni . Bisogna sgomberare la città da tonnellate di “munnezza”, rimasta a imputridire .
Ma tutto questo non avviene . A causa dei cumuli di immondizia potrebbero diffondersi malattie. Alcune volte i rifiuti vengono bruciati da cittadini ormai esasperati.Gli incendi appiccati qua e là hanno causato pericolose emissioni di diossina. Le scuole sono rimaste chiuse perché l’ immondizia impediva l’ ingresso . Questi episodi sono stati riportati sulla stampa nazionale ed internazionale provocando al nostro Paese una pessima pubblicità. I cittadini per arginare questo fenomeno hanno creato delle discariche abusive nelle campagne, generando così grossi problemi soprattutto nella produzione agro - alimentare .
Napoli è diventata pattumiera d’ Italia , per la mal gestione dei rifiuti ; in altri casi è intervenuta la camorra per lo smaltimento non autorizzato di rifiuti tossici . Il turismo è in crisi per ciò che si vede per strada . Anche l’ industria alimentare ne ha risentito , la produzione , infatti , è diminuita, come anche le esportazioni .
Se si effettuasse la raccolta differenziata le città sarebbero più pulite e meno ingombre le discariche .
Differenziare la raccolta di rifiuti, inoltre, aiuterebbe a risparmiare i costi della produzione di energia termoelettrica . Per colpire gli irresponsabili si dovrebbe operare un maggior controllo sul territorio .
La costruzione degli inceneritori e di termovalorizzatori è tuttora complicata , e così si sono offerte aziende straniere per smaltire i rifiuti, che hanno preso la strada per la Germania a bordo di treni speciali. Le ecoballe recheranno il marchio “made in italy”o “italian originals”? Almeno potremo tornare a dire che il nostro prodotto interno “lordo” è in aumento…!

Valentina Todisco III E

LA TOPONOMASTICA DI TRINITAPOLI


Il vocabolo TOPONOMASTICA ha origini antiche : deriva dal greco tòpos = luogo e da ònoma = nome. Ogni Comune, così come il nostro, ha un ufficio di toponomastica che si occupa di intitolare strade , vie , piazze e conserva la cartografia aggiornata del territorio. Ogni proposta di denominazione o modifica viene esaminata da una commissione nominata dalla giunta comunale , la quale invia le delibere al Prefetto per l’autorizzazione .
E’ vietato intitolare strade a persone defunte da meno di 10 anni; lo stesso Prefetto può consentire di intitolare una via a un defunto prima di 10 anni . Le targhe delle vie devono essere di materiale resistente e sono collocate a cura dell’ ufficio tecnico comunale , per ciascuna strada ai due estremi e nel posto più idoneo per una facile lettura. Ogni area deve avere una numerazione civica che comincia dal centro cittadino, assegnando preferibilmente i numeri pari a destra e i dispari a sinistra. Nelle piazze la numerazione è continua.
Le targhe dei numeri devono essere apposte preferibilmente in alto a destra di ciascun portone e ben visibili .
In particolare , la toponomastica del nostro paese rispetta questi criteri previsti dai regolamenti. Ad esempio , partendo dal centro abbiamo la zona delle vie intitolate ai personaggi del Risorgimento (Garibaldi, Mazzini, Cavour, Vittorio Emanuele, piazza Umberto I ecc.), spostandoci verso la chiesa dei Cappuccini, troviamo alcune vie intitolate ai poeti : Dante, Boccaccio, Petrarca, Pascoli, Ariosto, Parini, Pirandello.
Poi c’è una zona intitolata alle province della Puglia : Taranto, Lecce, Brindisi, Foggia, San Severo, Lucera, Manfredonia ecc. Nella zona della chiesa di Cristo Lavoratore si percorrono altre vie contrassegnate da nomi di città : Lucca, Perugia, Firenze, Reggio Emilia, Reggio Calabria ecc. Alcune vie denominate più recentemente sono : via Ofanto nei pressi della Stazione, via Mattarella, piazza Mattarella, via Bachelet, piazza Salvo D’acquisto, via Montessori , ecc.
Tra le vie che sono state modificate a causa di eventi particolari , possiamo ricordare la ex via Napoli ora denominata via Aldo Moro e via Martiri di via Fani , per ricordare Aldo Moro e la sua scorta, uccisi dalle Brigate Rosse il 16 marzo del 1978 in via Fani a Roma e dei quali quest’anno ricorre il 30° anniversario della tragica scomparsa.

Quaranta Miriam III L

Il Crocifisso nelle scuole


Il nostro paese sta lottando per difendersi dalla criminalità , in aumento da quando le
frontiere sono state aperte all’ afflusso indiscriminato degli extracomunitari, molti dei quali
clandestini e decisi a far soldi subito nella “ricca” Italia.
Gli immigrati , a mio avviso, stanno cambiando le nostre tradizioni .
Uno dei problemi degli ultimi tempi riguarda la nostra religione e il nostro credo,
“calpestati” già da noi stessi , ma in crisi di fronte alla diffusione, talvolta aggressiva, di altre confessioni, specie quella islamica.
La nostra apertura alle culture alternative non deve essere scambiata per passività.
La curiosità che spinge a saperne di più non è segno di debolezza o rassegnazione al cambiamento. Integrazione e tolleranza non sono sinonimi di sottomissione.
E’ naturale che ogni popolo segua la propria religione e creda nel suo Dio, ma perché qualcuno arriva a ipotizzare di rimuovere i crocifissi dalle aule ? Per rispetto della diversa sensibilità religiosa degli immigrati, si dice. E poi perché il nostro è un paese laico.
Allora togliamo pure il tricolore e abbattiamo le chiese. Anche quelle disturbano “la vista”dei non-cristiani.
Bisogna smetterla con queste pretese e reagire a queste richieste assurde. Infatti il crocifisso nelle scuole è stato sempre un punto di riferimento perché simbolo
di civiltà e cultura , non soltanto immagine di fede .
Chi non vuole il crocifisso nelle scuole attacca la nostra storia e la nostra identità.



Nunzia Mazzone 3 ^ C

DOPING : VINCERE COL TRUCCO .



Quest’ anno ad agosto si terranno a Pechino i Giochi Olimpici , le competizioni sportive più importanti che si disputano ogni quattro anni con la partecipazione di atleti provenienti da ogni angolo del mondo. Tutti i componenti delle rappresentative saranno sottoposti ai test anti – doping, per evitare che i risultati delle gare siano falsati e le medaglie vengano assegnate a chi ha barato .
Il doping consiste nell’ assumere sostanze che migliorano le prestazioni degli atleti e sviluppano artificialmente i loro muscoli. L’uso di queste sostanze causa però l’insorgenza di gravi malattie degenerative, la comparsa di tumori, ictus e problemi cardiovascolari.
Insomma le vittorie e i primati costano davvero caro.
Molti atleti sono morti a causa di queste sostanze : Marco Pantani, vincitore di Giri d’Italia e Tour de France; Florence Griffith, detentrice del record dei 100 e 200metri donne.
Molti campioni del wrestling, idoli dei minori e star in tv, sono scomparsi dalla scena, altri stanno seguendo cure riabilitative dopo anni e anni di medicine proibite. Inoltre , se queste sostanze vengono utilizzate da donne , generano in esse un aumento smisurato del fisico e della massa muscolare, che le fa assomigliare a uomini.
Il problema del doping però cresce sempre di più, perché adesso anche i giovani atleti tendono a ricorrere a queste sostanze durante la preparazione delle gare; dietro di loro si nascondono i genitori, smaniosi di assistere ai successi dei figli anche a rischio di comprometterne la salute.
La scienza e gli atleti dovrebbero fare un passo indietro, per tornare all’ agonismo puro di una volta e capire che vincere non è tutto . La vittoria è bella se ottenuta con le proprie forze, senza imbrogliare danneggiandosi la salute. La sana competizione ci aiuta a diventare persone migliori ; la sconfitta non è sempre un male. Ci aiuta a capire le nostre debolezze ed a diventare più competitivi. Vince di più chi ha saputo perdere.

Mariangela Anello III D

domenica 4 maggio 2008

La scuola media Garibaldi

La scuola media Garibaldi

Nella scuola media Garibaldi
ci son tanti professori baldi.

Matematica, inglese, geografia
e ogni giorno vola via.

Quando arriva la ricreazione
la merenda finisce in un boccone.

E alla fine della giornata
Nessuno va via con aria stufata.

Vito Giacchetta
2^G

FILASTROCCA

FILASTROCCA

Nella nostra scuola
c’e chi con impazienza aspetta e guarda l'ora ;
spiegano i professori
e ricevono i genitori .
Noi ci dilettiamo a studiare
c'è chi lavora,
e non facciamo altro che imparare !

Doronzo Giorgia 2^A

Filastrocca

Filastrocca

Son studente
e sorridente,
mi faccio con la corrente
la permanente ,
son potente
e ripetente,
son parente
di un perdente.

Erika D’Elia
II G

Filastrocca di Carnevale


Filastrocca di Carnevale

Viva viva il Carnevale
che a nessuno fa male.
Il Carnevale
È una festa mondiale.
Belle maschere,
in tutte le piazze tu puoi trovare
ed ogni personaggio puoi mimare.
Svolazzi di sottane
E variopinte palandrane
Fanno tutti divertir!

Che fracasso!

Che sconquasso!

Viva viva il Carnevale,
anche vesti da animale.
Bimbi con sacchi pieni zeppi di coriandoli e dispetti.
Adulti vestiti in modo strano,
che allo scherzo danno la mano,
anche le graziose bambine
diventano matte birichine.
Ci si diverte da pazzi
e si corre come razzi .

Filastrocca della scuola


Filastrocca della scuola

I bambini vanno a scuola,
zitti zitti senza parola;
con lo zaino e il cappello,
quando piove con l' ombrello.
Poi si siedono nei banchi,
ma son tristi e sempre stanchi.
Quando suona il campanello,
senti il solito ritornello,
gridan tutti "è finita
e tutti corron all'uscita.

Maria Curci Bernadette
II A

Se fossi!!!

Se fossi!!!

Se io fossi un gabbiano
Mi specchierei sulle azzurre e
Limpide acque del mare.
Volerei per tutto il prato
Se fossi un uccello colorato.
Volerei su monti e colline
Se fossi una farfalla dalle ali birichine.
Se fossi una colomba, mi poserei
Su una soffice nuvola bianca
E alla fine se fossi stanca
Guarderei dall’alto del cielo
Le bellezze dell’emisfero.
I maestosi boschi, i limpidi fiumi,
i festosi ruscelli, i candidi laghi, i mari interminabili,
le ripide colline, i monti tondeggianti e i prati verdeggianti,
alla fine aprirei le mie candide ali
e svolazzando griderei e canterei
con quanto fiato ho in gola
le bellezze della natura….

Serafini Mariamichela
3aG

ODIO CONTRO PACE!


ODIO CONTRO PACE!

Una partita si sta svolgendo….
Vado allo stadio, sempre correndo,
Juve-Milan? O forse Inter?
Chissà!
Qualcuno ci sarà!
Vedo tanti cartelloni,
opachi e colorati,puliti e rovinati!!
Varco le porte,
e, mi sento più forte….
C’è una luce chiara,
abbagliante,
e una squadra trionfante!
Un arbitro-angelo
Fischietta bruscamente,
comincia la partita: è il mio cuore che lo sente.
Ed ecco, che arriva
Tutta piena d’ira
Un’altra squadra oscura:
mette paura!
Si sentono, grida,
incoraggiamenti, parolacce
che invadono la mente di mille facce,
e son sicura,
guardando attentamente
che l’odio è il perdente!
La Pace, semplice e forte,
lascia l’odio a “gambe corte”
“Quanti goal segna la pace”….
Con l’amore è capace.
Finisce la partita,
l’odio si ritira!
La Pace ha vinto!!
Regnerà con felicità,
in tutta l’umanità!!

Giuliano Giorgia
3aG

“L’amicizia”


“L’amicizia”


Sapete cosa mi diverte nella giornata?
Farmi col mio amico una bella risata!
L’amico è una persona cara,
in ogni momento,
ti aiuta a superare ogni sgomento,
non ti tradirebbe mai,
anche se per sbaglio tu lo fai.
Per sempre ti vorrà bene,
e per te sopporterebbe mille pene.
Di lui ti puoi fidare,
e insieme tutte le prove potrai superare.
Ormai l’ho imparato:
l’amicizia è una cosa importante!


Ragno Roberto
3aG

Fatti e rifatti per la morte

Fatti e rifatti per la morte

Molte persone oggi vorrebbero essere come i “vip”. Vestire, atteggiarsi, parlare, essere magri come “loro”.
“Loro sono la perfezione, tu la loro ombra.”
“Non li assomigli? Non sei nulla!”
Si fa di tutto, anche a costo della propria vita: ci si stringe, ci si allarga, secondo la moda… ma la gente non può mica essere di gomma!
Non ci si può modellare per inseguire finti idoli che invadono la TV e le riviste!
E’ la natura “solitamente”a stabilire il “figurino” di ciascuno di noi.
Molti pensano che col “bisturi” si possano risolvere tutti i problemi fisici. Certamente la chirurgia può aiutare, ma non è più saggio che ognuno impari ad apprezzarsi per ciò che si è?

“I desideri di un bambino”


“I desideri di un bambino”

Stasera il cielo è pieno di stelle
Quanto vorrei vedere una stella cadente
Per esprimere un desiderio!
Eccola! Sta cadendo!
Vorrei…vorrei…
Vorrei…un computer nuovo
Anzi un cellulare.
Non so di preciso quel che vorrei
Pensando ad un bambino del terzo mondo,
cosa vorrebbe?
Forse un piatto di pasta,
o forse degli abiti nuovi.
Bhooo! E chi lo sa!
Noi abbiamo tutto
E loro…niente!
Vorrei che tutti i bambini poveri
Avessero quel che vogliono
Secondo il mio desiderio.

Antonelli Federica
3aG

“Dolce sogno”


“Dolce sogno”

Mi guardo intorno…
Cammino…
Ma sempre in quel posto ritorno,
attratta come ogni bambino.
Non si tratta di una grande meraviglia,
ma di una cascata da liquirizia e vaniglia,
che incanta grandi e piccini,
davanti a un vassoio di pasticcini,
cioccolatini, lecca-lecca e caramelle
da far perdere le rotelle.
Quella è sicuramente una pasticceria
Dove c’è l’alimento più buono che ci sia;
non c’è da sbagliarsi
ma solamente i baffi da leccarsi,
dei dolciumi io sto parlando:
sono la ricompensa di un comando,
tutti ne hanno bisogno
ma per qualcuno sono solo un dolce sogno.
Infatti, per molti bambini,
Ahime poverini,
sono il risultato di un duro lavoro
nelle miniere d’acciaio o d’oro.
Noi a loro dobbiamo pensare
Che non hanno niente da mangiare;
l’unica soddisfazione che gli rimane
è addentare un misero pezzo di pane.

Riondino Dora
3aG

“Il bocciolo”


“Il bocciolo”

E’ candido,
profumato….
Somiglia ad un bambino appena nato.
La sua semplicità,
mi porta a pensare,
a come i fiori non si possano amare.
Una goccia di rugiada,
una lacrima,
una sola,
gli si posa sul petalo rosato.
E’ innocente,
è chiuso in se stesso,
ma ora è pronto a sbocciare….
Ad aprire gli occhi,
stupiti su ciò che sta per osservare.
Ed eccolo lì….
Ormai è accaduto,
si è schiuso con tenerezza.
Non è consapevole di nessun pericolo,
solo della sua bellezza.
E’ di un bocciolo,
che sto parlando io….
Un meraviglioso dono di Dio.

Giuliano Giorgia
3aG

“A braccia spalancate”


“A braccia spalancate”

C’è qualcuno che mi aspetta….
È lì,
su quel pendio a “torretta”
a braccia spalancate,
giù per le vallate.
Mi guarda….
Tace, ma sorride:
sembra che da tanto tempo
mi vide!
Induce simpatia,
mi domando ancor chi sia.
Il suo sguardo resta raggiante,
certamente, non è un birbante!
Si avvicina, dolcemente….
Ora si che mi viene in mente!
E’ lui
Il Cristo Salvatore,
che in questo momento
ha catturato il mio cuore.


Giuliano Giorgia
3a G

“Scriversi addosso”


“Scriversi addosso”
La scuola secondaria di primo grado “G. Garibaldi partecipa con successo al concorso “scriversi addosso”.

Un altro trofeo è stato portato “a casa”!
Nello scorso ottobre, la sezione abbigliamento e moda dell’Istituto Superiore “I. Silone” ha organizzato un concorso, intitolato “Scriversi addosso – La mia t-shirt young fashion”, rivolto alle scuole secondarie di primo grado del nostro territorio.
L’iniziativa, così giovane e moderna, ha catturato l’entusiasmo dei docenti e di noi alunni dell’Istituto “G. Garibaldi” di Trinitapoli, che, sensibile ad iniziative di questo genere, è sempre attento e pronto a confrontarsi con le realtà locali e a “saggiare” le capacità e le potenzialità dei suoi allievi. All’iniziativa hanno preso parte anche gli alunni delle scuole secondarie di primo grado di San Ferdinando, Margherita di Savoia e Cerignola.
Il concorso prevedeva la progettazione e realizzazione di una decorazione da applicare su una maglietta, attraverso tecnica libera, ma con l’utilizzo di massimo tre colori.
Il prodotto finale diviene, così, strumento di comunicazione semplice ma d’impatto, un messaggio diretto, soprattutto ai giovani.
Molte le opere in gara e, per gli esperti del settore che componevano la commissione, non sarà stato certo facile decretare il vincitore. Tra tutti, il lavoro di Francesco Panzini, alunno di 3°F, ha conquistato il primo premio: un sole dorato, attraversato dalla scritta “You live the life…you want” all’interno di un disegno tribale, si accende su una t-shirt di colore nero. La sua opera, una decorazione stilizzata stile tatuaggio, ha risposto pienamente al messaggio “scriversi addosso”, proponendo un nuovo ed attuale modo di comunicare, che evidenzia i gusti dei più giovani, anche se solo attraverso una t-shirt.
A portare alto il nome della nostra scuola sono stati anche gli alunni Giuseppe Andriano, sempre di 3°F, e Grazia Vitobello di 3°C, che si sono classificati tra i primi sei. Un tale successo si è potuto ottenere grazie anche al lavoro costante, creativo e proficuo della Prof.ssa Antonietta Losmargiasso (Arte e Immagine) che, anche questa volta, ha meritatamente condotto i suoi allievi a guadagnarsi i posti più alti del podio.
Il disegno risultato vincitore è stato riprodotto su tessuto (magliette e sacche) e distribuito ai partecipanti.

NO WAR, ONLY PEACE !


Lancia lontano il tuo messaggio: NO WAR, ONLY PEACE !
Ennesima vittoria per la ormai famosa 3ª G

Notizia clamorosa! La 3ª G continua a tenere in cima alle classifiche dei più gettonati concorsi, il suo nome.
Questa volta però son ben due le alunne che, durante l’A.S. 2006/2007 portano la nostra scuola a riconoscimento internazionale al “ X Premio per la Pace ” meglio conosciuto come il “ Rotary Umberto Giordano ” di Foggia.
Io sono una delle due fortunate, ciò che mi ha fatto aggiudicare la vittoria è stata un presentazione Power Point con riportato il seguente slogan: “ Lancia lontano il tuo messaggio: NO WAR, ONLY PEACE! ”, ex aequo con la mia compagna di classe Giuliano Giorgia, con un inno intitolato “Odio contro pace ”.
Oltre a noi due, nella nostra classe c’erano altre persone che meritavano di vincere, tra le quali D’Errico Antonio con la poesia “ La musica nel cuore ” e Di Feo Simona con “ Dalla mente al cuore ”, ecc...
Comunque dalla 3ª G non è tutto... sentirete ben presto riparlare di noi in qualche altra occasione simile!


RIONDINO DORA

La figura di P. Pio, un concorso che “trasmette emozioni”


Dopo un anno se ne parla ancora:
La figura di P. Pio, un concorso che “trasmette emozioni”

Di tempo ne è passato, certo... ma non si può dimenticare. A cosa mi riferisco? Bene, ora vi spiego tutto, “per filo e per segno”. Quando noi alunni della 3a G, frequentavamo la classe 2 a partecipammo ad uno dei tanti concorsi proposti dalla nostra prof... questo, però, ci ha attratto in particolar modo, aveva un “quid” in più, e sapete perchè?
Perchè riguardava l’amore, la giustizia e la pace nel mondo, che hai giorni d’oggi è di grande interesse, e l’opera di P. Pio. Si poteva presentare una poesia o un elaborato. Io scelsi la poesia, su quanto ha sofferto P. Pio, su come sapeva affrontare tutto senza timore. Non ho partecipato solo io, ma molti alunni della mitica 3a G. E indovinate? Ci siamo classificati in tanti, e ai primi posti! Nonappena l’abbiamo saputo, la nostra adrenalina è “salita alle stelle” e ci siamo precipitati subito a S. Giovanni Rotondo, e, ovviamente siamo stati premiati. Certo, abbiamo passato dei bei momenti e, siamo fieri soprattutto di una cosa: abbiamo “mantenuto alto” il nome della nostra cara scuola secondaria di I grado G. Garibaldi! Ma non finisce qui, eh!
Ricordate che la 3a G, ha sempre un motto... “alla carica”!


Giuliano Giorgia

3III G classe di poeti. Alunna della 3III G classificata ai primi posti


3a G classe di poeti
Alunna della 3a G classificata ai primi posti

La "3a G ", "classe di poeti" ha partecipato con temi e poesie al Memorial Vincenzo Carbone di Cerignola per il concorso "Nuovi Approdi". Questo è un concorso dedicato a Vincenzo Carbone, un professore dell'Istituto Statale d'arte "Sacro Cuore" di Cerignola scomparso 2 anni fa. La premiazione del concorso si è svolta il 21 marzo 2007 nel teatro Mercadante. Della 3a G è stata premiata Antonelli Federica con la poesia"I desideri di un bambino".
Questa poesia descrive tutti i desideri che un bambino vorrebbe che si avverassero tra cui quello della pace nel mondo, il valore della famiglia, e l'importanza di una casa.
I partecipanti, hanno ricevuto un attestato di partecipazione e un riconoscimento.
La "classe dei poeti" è stata entusiasta di aver partecipato a questo concorso.


Coviello Michele
Ingianni Giuseppe

Concorso “Giuseppe Garibaldi”


Oggetto: Concorso “Giuseppe Garibaldi”

Nell’ambito delle iniziative per la celebrazione del bicentenario della nascita di Giuseppe Garibaldi, la nostra Istituzione scolastica bandisce un Concorso interno con lo scopo di invitare gli allievi ad approfondire la conoscenza della figura e dell’opera di Garibaldi, grande ispiratore dell’Italia unita e democratica.
Al fine di divulgarne la figura e come stimolo a letture, ricerche e riflessioni da svolgersi sia in classe che autonomamente, gli studenti sono invitati a realizzare, individualmente, per classi o per gruppi, elaborati di tipo letterario, artistico e multimediale che testimonino la propria originale interpretazione del personaggio.
I lavori prodotti potranno concorrere per una delle seguenti categorie:
§ Opere letterarie : giornalismo, saggistica, narrativa, pubblicità, poesia, drammatizzazione,ecc. per un massimo di tre cartelle;
§ Arti figurative: manifesti, fotografie, disegni, collages, tecniche grafiche in genere.
§ Tecniche multimediali: presentazioni, ricerche e realizzazione di lavori con l’impiego di tecnologie informatiche.

Destinatari
Tutti gli alunni delle tre classi che parteciperanno con contenuti e modalità adatti alla propria classe di appartenenza.
Gli elaborati dovranno essere corredati di:
Ø dati anagrafici degli studenti;
Ø nominativo del docente di riferimento.

Tempistica
Gli elaborati dovranno pervenire entro il 15 maggio 2008 presso la Segreteria didattica della scuola.
Una commissione nominata all’uopo individuerà un lavoro per ciascuna categoria, tenendo conto:
- dell’efficacia e pertinenza nella rappresentazione del tema;
- dell’impegno e della fantasia;
- della creatività ed originalità di espressione;
- della qualità del prodotto finale.
Premiazione
La commissione costituita da docenti di Lettere, Arte e immagine ed informatica, individuerà e selezionerà i migliori lavori.
I primi tre classificati di ogni categoria di elaborato, saranno premiati con le seguenti modalità deliberate dal Consiglio d’Istituto del 18/12/2007.
I primi classificati effettueranno gratuitamente il viaggio di istruzione;
I secondi con dizionari;
I terzi con libri di narrativa.
Tutti gli elaborati costituiranno oggetto di una mostra che si allestirà e si potrà visitare nel corso della
Settimana della “Scuola in festa “

GARIBALDI A SCUOLA…


GARIBALDI A SCUOLA…


Nell’ambito delle iniziative per la celebrazione del bicentenario della nascita di Giuseppe Garibaldi, la nostra Istituzione scolastica ha bandito un Concorso interno con lo scopo di indurre gli allievi ad approfondire la conoscenza della figura e dell’opera di Garibaldi, grande ispiratore dell’Italia unita e democratica. Al fine di divulgare la figura attraverso letture, ricerche e riflessioni da svolgersi sia in classe che autonomamente, gli studenti sono invitati a realizzare, individualmente, per classi o per gruppi, elaborati di tipo letterario, artistico e multimediale che testimonino la propria originale interpretazione del personaggio. La scuola ha bandito un concorso sulla figura e l’opera di Garibaldi per approfondire la conoscenza di un uomo a cui l’Italia deve tanto. Forse è superfluo ricordare che un incentivo allo studio di Garibaldi è stata la ricorrenza del bicentenario della sua nascita. Per non dire del nome della nostra scuola, per la quale l’anniversario rivestiva un valore speciale. Fregiarsi del nome dell’ Eroe dei due mondi imponeva un’attenzione speciale all’evento. Ma perché ricordare Garibaldi?Il suo esempio di patriota, capace di sfidare le armi di nemici più potenti, potrebbe bastare. Studiando la sua biografia,sono però rimasta colpita anche dal suo coraggio di opporsi,anzi di ignorare, le mode. Il poncho,il copricapo,quel fazzoletto al collo che indossava sempre. E la camicia rossa?!Era un anticonformista. E poi l’onestà . Non ha mai approfittato dalla sua posizione per mettere le mani sul denaro pubblico. A Caprera comprò di tasca sua il terreno dove costruì la sua ultima abitazione. Sarà il caso di ricordare tutto ciò ai politici italiani di oggi. Lui,inoltre,era originario di Nizza, una volta terra italiana…del nord. Ma volle recuperare il Meridione e i suoi “Terroni”.Questo lo dovremo invece dire agli amici della Padania.


DE PACE MARTINA 3^L

Equilibro uomo-ambiente: un concorso con i baffi!!


Equilibro uomo-ambiente: un concorso con i baffi!!

Ore 8:30: di Biase entra velocemente in classe portandoci allo stupore generale : “Ragazzi indovinate un po’? Per la prima volta parteciperemo ad un concorso dedicato a Giovanni Paolo II. La novità riferita alle prime ore del mattino, subito ha attratto l’attenzione della classe, insomma l’ha “risvegliata”. Il concorso si basa sulle parole recentemente scomparso , che denuncia lo sconvolgimento dell’equilibrio uomo-ambiente. Un esempio? Il buco dell’ozono…vi basta o dobbiamo continuare? Ok,vi teniamo contenti: disboscamento –ovvero, la vera e propria morte dei nostri “polmoni verdi”- inquinamento, smog a non finire, molto ma molto pericolosi. Alt! Pausa di riflessione: bene, se ve ne siete resi conto, questo concorso, vuole farci aprire gli occhi sulla realtà che ci sta intrappolando, non dobbiamo pensare solo a divertirci, non dobbiamo essere egoisti, non bisogna pensare solo a noi stessi!! C’è un mondo da salvare e se, magari cominciassimo noi ragazzi a rispettare l’ambiente ci possiamo riuscire. Basta partire dalle piccole cose: e ora??
Beh prendete carta e penna e ricordate queste sagge parole: si quelle del papa G. Paolo II

Cari amici,conservate sempre
vivi nell’animo, l’amore e
L’ammirazione per la natura.
l’ambiente come risorsa

rischia di minacciare
l’ambiente come “casa”

Turi: “Incanto” ha “incantato” “gli scrittori in erba”


“Incanto” poesia della III G
“Incanto” ha “incantato” “gli scrittori in erba”

Come sempre noi alunni della 3a G, piccoli poeti, abbiamo partecipato al concorso “Scrittori in erba” della città di Turi. Con la nostra prof.ssa Di Biase abbiamo scritto tante poesie. Il lavoro è stato premiato. La mia poesia, a cui ho dato il titolo “Incanto”, ha vinto e io mi sono classificato tra tantissimi alunni esattamente tra i primi tre.
Beh! Devo dire che non me lo sarei mai aspettato, non credevo che la mia poesia si sarebbe distinta tra tutte le altre che hanno scritto i miei compagni di classe.
Sono rimasta senza parole. È stata un esperienza che sarà difficile dimenticare.


Terlizzi Stefania

Filatelia: una magica avventura! Poste italiane avvicina i ragazzi della scuola al collezionismo

Filatelia: una magica avventura!
Poste italiane avvicina i ragazzi della scuola al collezionismo

Il 6 dicembre 2007 noi ragazzi delle classi seconde della scuola siamo stati accompagnati dai docenti in Aula Magna, dove abbiamo trovato ad attenderci gli esperti di Filatelia delle Poste italiane per un nuovo progetto dell’azienda postale: avvicinare la filatelia ai ragazzi.
Già in classe avevamo parlato di francobolli e tasse postali ma ciò che abbiamo scoperto in questa attività è stato davvero curioso e interessante. Tutti ci siamo incantati ad ascoltare la storia di questo piccolo pezzetto di carta, molto colorato e pieno di significato. L’esperta ci ha spiegato che in Gran Bretagna, originariamente, la tassa postale veniva pagata dal destinatario fino al 1837, quando il sig. Rowand Hill comprese che sarebbe stato più conveniente per lo Stato far pagare le spese postali a chi scrive le lettere: egli, infatti, aveva scoperto che due fidanzati per non pagare la tassa alla consegna della lettera, scrivevano sulla busta i loro messaggi con dei simboli. Inventò così il primo francobollo: il Penny Black che entrò in circolazione il 6 maggio del 1840 e raffigurava la regina Vittoria, allora regnante.
Dopo queste notizie storiche gli esperti ci hanno mostrato le varie caratteristiche tecniche del francobollo e ci hanno insegnato a leggere questo piccolo “testo” fatto di immagini, simboli e numeri. Per noi ragazzi è sembrato davvero strano ma interessante esplorare i vari francobolli proiettati con la lavagna luminosa: quelli ordinari, ordinari tematici, commemorativi e celebrativi.
Sarebbe bello poter diventare dei piccoli collezionisti e seguire i suggerimenti degli esperti e utilizzare i vari strumenti: le pinzette, la lente, gli schedari, gli album e tutto l’occorrente per cominciare questa magica avventura di piccoli investigatori.
Ma la mia curiosità si è spinta oltre grazie alla mia professoressa di Arte e immagine, Antonietta Losmargiasso. Tornati in aula, infatti siamo stati invitati a partecipare al concorso interno per realizzare il bozzetto per il francobollo commemorativo del bicentenario della nascita di Giuseppe Garibaldi. Così io mi sono messo alla ricerca di immagini dell’eroe e ne ho scelta una. Dopo averne studiato le ombre ho ricavato un modellino in carta che ho disposto lungo la diagonale e ho colorato le tre figure con i colori della nostra bandiera. Nella parte superiore, poi ho disegnato la nostra Italia fisica. Con mia grande sorpresa ed emozione il mio bozzetto ha superato la selezione e sarà riprodotto in francobollo e cartolina.
Per me e credo per tutti i ragazzi che hanno partecipato all’attività, da oggi in poi il francobollo non sarà più soltanto un pezzo di carta utile, ma un piccolo capolavoro.

Nicola Vitobello 2 F

Carnevale. Classi vincitrici: “Belli come il sole” 2^D-F-B e 3^D-F

La scuola Giuseppe Garibaldi organizza il Carnevale

Classi vincitrici: “Belli come il sole” 2^D-F-B e 3^D-F

Il Carnevale a Trinitapoli è stato molto bello. I vestiti sono stati realizzati dalla professoressa Losmargiasso. Erano formati dai cappelli fatti di alcuni pezzi di carta crespa rossa e dorata.cuciti dalla sarta o dalle mamme. Erano formati da una maglietta rossa con delle fasce dorate e rosse e da pantaloni bianchi con delle fasce dorate e rosse. Il balletto è stato realizzato dalla professoressa Piazzolla. La professoressa è stata molto brava e simpatica nei confronti degli alunni che hanno provato tantissimi giorni, nelle ore di lezione e nel pomeriggio. Il balletto, che hanno fatto, era moderno. Nel giorno della sfilata ,il 3 Febbraio, gli alunni erano ansiosi. Le ragazze si erano truccate con un rossetto rosso ed un ombretto giallo, alcune in faccia avevano dei disegni per rappresentare il sole. I ragazzi avevano indossato delle maschere gialle. Anche la professoressa Piazzolla si era vestita come i ragazzi. La sfilata iniziò alle 9:30. Vi erano coloro che hanno fatto il Charleston, High school musical, Nel mezzo del cammin, I pagliacci, Le stelle, le Majorettes e Belli come il sole. Hanno incominciato a sfilare da scuola e sono arrivati al Palazzo comunale verso le 11:30. Le prime a sfilare sono state le majorette con la loro marcia, poi ci sono state “Le stelle” con il ballo “Candyman”, a seguire il gruppo “Nel mezzo del cammin”, che rappresentava la commedia dantesca, accompagnati da una canzone di Zucchero. Il ballo successivo è stato quello di “High school musical” che presentava degli studenti che ballavano proprio come nel celebre musical, successivamente ci sono stati “I pagliacci” ed erano molto carini e colorati. Poi gli allievi che ballavano il “Charleston” e infine il gruppo “Belli come il sole” con costumi molto belli e luminosi che hanno danzato su una coreografia molto originale. Dopo tutti i balli i ragazzi sono ritornati a scuola per sentire il verdetto sul vincitore. Il presentatore era il professore Putignano, bravissimo nel ruolo del “Carlo Conti” di casa nostra! Il primo posto è stato assegnato a “Belli come il sole” e il secondo “Nel mezzo del cammin”. I “Belli come il sole” si sono esibiti per ultimi e si sono guadagnati il primo posto, proprio come dice il proverbio: “i primi saranno gli ultimi e gli ultimi saranno i primi”! Il gruppo che ha guadagnato il primo e il secondo posto, con le majorette, si è recato a Corato per partecipare al Carnevale Coratino. Sono partiti Martedì alle 11:00 con tre pullman: uno per le majorettes,uno per il secondo posto e uno per il primo posto. Il Carnevale lì era molto grande:le prime che si sono esibite sono state le majorette che hanno presentato la nostra scuola, dopo il gruppo del secondo posto con “Nel mezzo del cammin” e infine il gruppo del primo posto “Belli come il sole”. I ragazzi prima di esibirsi hanno sfilato sotto il vento e la pioggia ed è stato un po’ faticoso. Dopo che si sono esibiti sono tornati a Trinitapoli. Secondo me il Carnevale è stato bellissimo: pieno di vestiti colorati, allegro, scoppiettante! Hanno vinto “Belli come il sole” perché, erano vestiti molto bene cioè, con colori vivi e luminosi. Tutto questo si deve alla professoressa Losmargiasso che è stata molto brava sui vestiti e che la scuola ringrazia vivamente per l’enorme fatica che ha fatto. Adesso aspettiamo che arrivi il prossimo Carnevale! Alla prossima!!

Anna Ciminiello 2^D

Scuola in maschera ...


Ogni anno la Preside della Scuola media di Trinitapoli, organizza lunghe sfilate in cui i suoi alunni si esibiscono in balletti, rallegrando le vie della città

Scuola in maschera

Fiumi di maschere per le vie delle città di Trinitapoli


Grande festa in maschera avvolge la città di Trinitapoli. Ragazze e ragazzi esibiscono i loro costumi dai mille colori e la animano con balli e lunghe sfilate che rallegrano sia i bambini che gli adulti nel giorno più colorato dell’anno: il Carnevale.
Si tratta di una festa in grado di coinvolgere il tessuto cittadino attraverso un tripudio di colori e suoni, per la presenza di balli e costumi legati a svariate tematiche.
Impegnato nella rappresentazione della tematica del Charleston era il corso G, nell’atto di rappresentare attraverso costumi di tre diversi colori gli anni 20, con la ventata di rinnovamento tipica di quegli anni. Gialli, rossi e blu i colori dei vestiti lunghi fino al ginocchio, la piuma sul capo e scarpe nere decolletè per le ragazze, mentre i ragazzi indossavano smoking neri e gilet colorati e resi luminosi dallo scintillìo delle paillettes.
Pur non avendo vinto siamo stati felici di partecipare.
La rappresentazione in maschera vincitrice “Belli come il sole” era composta da alunni vestiti con pantaloni bianchi e maglietta rossa, scialle color oro e scarpe rosse: magnifico il sole che circondava il capo come un cappello.
“Nel mezzo del cammin di nostra vita…”, la rappresentazione di Dante Alighieri classificatasi al 2° posto, ci ha stupito per la presenza di elementi ironici connessi al riferimento culturale dell’Inferno dantesco: “Perché c’è un diavolo in me”, il verso della canzone di Zucchero Fornaciari è stata la metafora, resa esplicita da vestiti lunghi e rosso fuoco, adatta a rappresentare la coscienza del peccatore.


Tarantino Rossella

3 febbraio 2008: SCUOLA IN MASCHERA!


3 febbraio 2008: SCUOLA IN MASCHERA!

Il 3 febbraio 2008 si è disputata in Piazza Umberto I la sfilata del carnevale 2008. Ciascuno di noi si è divertito perché l’ importante non è vincere ma divertirsi insieme agli altri. Ogni rappresentazione era originale e gli abiti ricchi di colori vivaci e fantasia . I vestiti più colorati sono stati quelli della rappresentazione del sistema solare; questi indumenti, indossati dagli alunni delle classi 2^D-F, erano creati con la carta crespa dorata e rossa e con stoffa rossa. Gli abiti indossati dagli alunni della 1^ D-F , che hanno rappresentato le costellazioni, erano realizzati in raso color blu con veli ricoperti di stelle argentate . A seguire c’erano i pagliacci, alunni delle classi 1^e 3^ C-L , che indossavano grandi abiti colorati a pois, parrucche di vari colori e cappelli neri.

A rappresentare HIGH SCHOOL MUSICAL c’era tutto il plesso “G. GARIBALDI” di via Cavallotti. Gli alunni indossavano tute da volley e da basket di tre colori: la prime classi avevano abiti rossi, la seconde classi abiti verdi e la terze classi abiti blu.


Il gruppo mascherato premiato dalla giuria è stato quello di Dante. Gli alunni delle classi C-L indossavano costumi pertinenti all’ argomento. Vi era anche un gruppo dedicato al ballo del Charleston che metteva in risalto la moda degli anni 20. Le strade erano piene di colori allegri durante la sfilata ed ogni bambino era felice di osservare le meravigliose rappresentazioni che ricordavano gli anni 20, l’ opera dello scrittore Dante Alighieri, l’universo e le emozioni dei ragazzi di HIGH SCHOOL MUSICAL.
Il ruolo più importante è stato quello delle majorette che hanno aperto la manifestazione con il ballo tradizionale e con il loro vestiti blu. Ciascuno di noi è tornato a casa con il sorriso sulle labbra ricordando tutta la felicità provata in quelle ore e sperando di vincere l’anno seguente.

High School Musical,che bomba !

Approfondiamo la trama della serie televisiva che ha ispirato i costumi di carnevale degli allievi del plesso G. GARIBALDI di via Cavallotti………….

Amore, amicizia, sport, vita scolastica e poi ... i sogni nel cassetto dei protagonisti,i l loro impegno per realizzarli e soprattutto... musica ,musica e ancora musica. Tutto questo, è molto di più “High School Musical”!
Tutto ha inizio di fronte ad un karaoke dove Troy e Gabriella si incontrano casualmente l' ultima sera delle vacanze di Natale. I ragazzi pensano di non rivedersi più e invece ... sorpresa !
Quando Gabriella si iscrive alla EAST HIGH SCHOOL incontra proprio Troy ! Troy è la star della squadra di basket , allenata da suo padre , che crede nelle sue doti e vorrebbe per lui il successo nello sport.
Gabriella ama le scienze e come sport pratica il “decathlon” . Ma quando iniziano le audizioni per il musical della scuola ... la voglia di salire sul palcoscenico diviene una forza irresistibile, che li spinge a tentare la via del successo ! In tanti decidono di mettere il bastone fra le ruote a Troy e Gabriella . Sharpay ed il fratello si ingelosiscono e cominciano a preoccuparsi; si credono gli unici ad avere diritto al ruolo dei protagonisti principali di ogni recita !
E in tutto questo , il migliore amico di Troy, suo compagno di squadra, ha paura che la musica possa distoglierlo dallo sport. Tutti insieme tenteranno di impedire a Troy e Gabriella di fare il grande passo .
Chi vincerà ? Il cuore o la ragione?

Alta moda e bancarelle... I giovani apprezzano ciò che costa poco?


Alta moda e bancarelle
I giovani apprezzano ciò che costa poco?

A Trinitapoli, la moda più seguita è quella che si trova sulle bancarelle: ai ragazzi e alle ragazze piace indossare capi firmati (come D&G, Rams, Fragolita, Bambolita ecc.) un po’ per vantarsi e sentirsi superiori agli altri, un po’ per il gusto di indossare abiti d’alta moda e sulla cresta dell’onda. Ogni capo ha il proprio costo e con gli stipendi del giorno d’oggi e i redditi bassissimi, le famiglie non possono permettersi indumenti o accessori a prezzi troppo elevati; per questo motivo le bancarelle espongono capi dalla dubbia provenienza, simili agli originali, ma con prezzi molto più bassi e accessibili ad ogni classe sociale. Le adolescenti, a Trinitapoli si vestono come in qualunque altra città che sia del Nord, o del Sud, forse molto meno accessoriate. Portano, solitamente, i pantaloni o i jeans a vita bassa e le magliette corte, con l’ombelico esposto anche d’inverno. I giubbotti sono per lo più piumini anch’essi corti, e abbinati alle scarpe che solitamente sono da ginnastica. Anche i ragazzi hanno l’abitudine di portare i pantaloni bassissimi. Gli accessori moda (orecchini, collane, bracciali, borse) non sono molto amati, infatti, sono usate soprattutto la cinture con i marchi in bella vista che non servono per reggere i pantaloni, ma per ornarli.

Cicinato Marzia 2°G

L’ultima moda delle ragazze: i Leggins


L’ultima moda delle ragazze: i leggins

E così, sono di nuovo di moda i leggings, che avevano spopolato negli anni ottanta, quando si chiamavano fuseaux: li indossava anche Jennifer Beals in Flashdance. Per questo autunno/inverno i leggings tornano proposti in mille varianti: la copertura può estendersi dalla caviglia fino all’anca o alla coscia e fermata all’altezza del collo del piede (abbinati a scarponcini, anfibi o addirittura ad un tacco alto, indifferentemente sotto ad un tailleur o ad un top). I leggings sono riproposti anche nella collezione MaxMara: otto abitini in lana senza bretelle stile impero, abbinati a lunghi cappotti o a giacche da portare con minigonne mozzafiato. Il colore, in genere, è il nero ma per la sera i leggings (o se preferite fuseaux) si colorano di rosso per accompagnare miniabiti dello stesso colore tempestati di paillettes……da indossare rigorosamente con tacchi altissimi! (se avete l’età giusta).
Dalle sfilate ci arrivano ottimi suggerimenti per poter vestire i leggings nel modo giusto, senza il pericolo di apparire fuori moda. Ottimo l’accostamento con abiti in Sangallo o babydoll, che sembrano appena usciti dall’armadio di vostra nonna. I leggings sono anche l’ideale sotto abitini larghi, dalle linee non omogenee, accompagnati da stivaletti bassi e magari calze colorate in bella vista. O ancora, per la chi non vuole rinunciare al look sportivo, perfetto l’abbinamento con felpe oversize con cappuccio!

Per chi non vuole rinunciare ad un’aria bon ton, ideale è l’accostamento dei leggings con giacche e camicie più tradizionali: perfette con i fouseaux neri gli abbinamenti con il nero e il beige. Per ragazze classiche, ma alla moda. Per chi invece vuole osare un look più aggressivo, consigliamo una giacca con borchie e cappuccio e stivali alti fino al ginocchio da indossare sopra i leggings. Siete voi a creare il vostro look: con i leggings ampio spazio alla vostra creatività!

Allora, vi piace la moda dei leggins?

La tv, funzione educativa o diseducativa?


La tv, funzione educativa o diseducativa?
Le persone hanno idee diverse riguardo alla televisione.

Grazie a un sondaggio abbiamo scoperto che per sei persone su 10 la tv ha una funzione diseducativa per i ragazzi dei nostri tempi. Infatti, molti affermano che proprio a causa del suo uso smodato si verificano così tanti omicidi e suicidi. La tv può essere diseducativa soprattutto per i bambini perché guardando trasmissioni dove a regnare è la violenza, a loro volta, anche i più piccoli diventano sempre più violenti.
La tv, oggi, è un potente mezzo di comunicazione che plasma in qualche modo, sia positivo o negativo, il modo di pensare di tutte le persone.
A parere di alcune di esse è solo un oggetto che contribuisce a far del mondo un film dell’orrore dove tutto è lecito e dove l’uomo mette al primo posto la ricchezza e l’avidità, come se la televisione fosse una mostruosità.
Per altre persone, invece, la tv plagia solo dal punto di vista commerciale (con le migliaia di pubblicità che fanno del prodotto sponsorizzato il migliore di tutti) ma sotto altri aspetti è solo un incentivo per affermarsi sul lavoro o comunque per essere più responsabili nella vita.
Ciò ch’è più reale, invece, è il fatto stesso che la tv accontenta tutti i gusti;di ogni persona e di ogni carattere, ci sono dei programmi che effettivamente esagerano sotto determinati aspetti e che dovrebbero essere controllati da chi ha potere di farlo; ma ce ne sono altri di grande importanza, puliti e molto istruttivi.
Insomma,in poche parole la televisione è un oggetto imperfetto, creato dall’uomo, che ha contribuito di gran lunga a quella che è oggi la tecnologia.

Erika D’Elia
ll G

VIOLENZA IN STADI…


VIOLENZA IN STADI…

La violenza negli stadi è un problema molto grave che in questi ultimi tempi ha raggiunto dimensioni enormi. Tutte le domeniche si sente parlare in TV di azioni violente che avvengono fuori e dentro gli stadi: accoltellamenti, tafferugli, striscioni e cari razzisti. Basti ricordare la morte dell’ispettore Raciti, intervenuto nei pressi dello stadio di Catania per allontanare gruppi di facinorosi.Il caso di Gabriele Sandri, un tifoso Laziale ucciso per sbaglio da un agente.Per ultimo quell’odioso episodiodi aggressione allo stadio di Bari ai danni di un tifoso per mano di un pregiudicato che doveva essere agli arresti domiciliari. Tutto ciò accade a causa di pseudosostenitori violenti che si recano allo stadio non per assistere alle partite,ma per creare confusione e caos e per dare sfogo alle frustrazioni (spesso sono ragazzi ribelli,che non hanno un lavoro e con i genitori in carcere). Ma ciò che stupisce è che a commettere questi reati sono anche i “bravi ragazzi”,quelli che provengono dalla famiglie “perbene”. Come mai in loro c’è tanta violenza? si chiedono i giornalisti. Forse perché nelle nostre società stanno scomparendo i veri valori come quelli del rispetto, dalla tolleranza, dell’amicizia.


MONOPOLI VALENTINO 3^L

Approfondire la scrittura


QUANTI ERRORI!

Nelle scuole d’ Italia molti ragazzi non sanno ancora leggere e scrivere . Gli errori più frequenti che vengono commessi dagli studenti sono:
- è/ e;
- ha/a e tutte le parole con l’ h
- la punteggiatura;
- le doppie;
- i suoni problematici cia gia

ECCO ALCUNI CONSIGLI PER NON COMMETTERE TALI ERRORI:

-è/e: la lettera E’ (accentata) viene usata solo per spiegare o descrivere un evento, un oggetto,ecc. (OVVERO QUANDO E’ VOCE DEL VERBO ESSERE) ; la E (senza accento) viene utilizzata con la funzione di congiunzione;

-a/ ha: la lettera A preceduta dalla lettera H indica possesso ( VOCE DEL VERBO AVERE); la lettera A senza la lettera H viene utilizzata, invece, come preposizione semplice; la lettera h viene utilizzata anche per formare i suoni duri con le consonanti c,g seguite dalle vocali e,i; ma anche nelle parole inglesi come hockey,hardware,ecc.;

-le doppie: la lettera B, seguita da ‘ile’ non viene raddoppiata (esempio: abile); la Z e G seguite da ‘ione’ non si raddoppiano (esempio: nazione, stagione);

-i suoni problematici cia gia: i sostantivi terminanti in GIA e CIA, al plurale, se preceduti da una vocale, devono essere scritti con la lettera I (esempio camicia = camiCIE); se preceduti, invece, da una consonante sono scritti senza la I (esempio roccia = rocCE) .

LO SAPEVI CHE?


LO SAPEVI CHE?


Normalmente, ogni persona ride 15 volte al giorno.

La Coca-Cola, originariamente, era verde.

La prima coppia mostrata a letto insieme in TV fu Fred e Wilma Flintstone.

Negli Stati Uniti ogni giorno vengono stampati più soldi per il gioco del Monopoli che per la Tesoreria.

L'altezza della piramide di Cheope è pari esattamente a un milionesimo della distanza che separa la terra dal sole.

La parola "cimitero" deriva dal greco "koimetirion" che significa "luogo per dormire".

Nei conventi, durante la lettura delle Sacre Scritture, quando ci si referiva a San Giuseppe si diceva "Pater Putatibus", abbreviato in P.P.. Ecco perché il più comune minutivo di Giuseppe è Peppe o Peppino.

Le persone intelligenti hanno più zinco e rame nei capelli.

I genitori più giovani di tutti i tempi, età 8 e 9 anni, vissero in Cina nel 1910.

Il Papa più giovane di tutti i tempi aveva solo 11 anni.

Il primo libro scritto con la macchina da scrivere fu "Tom Sawyer".

Ciascun Re delle carte da gioco rappresenta un grande Re della storia: - Picche: Davide- Cuori: Carlo Magno- Fiori: Alessandro il Grande- Denari: Giulio Cesare

Se una statua rappresenta una persona su un cavallo che ha entrambe le zampe anteriori sollevate, significa che la persona in questione è morta in guerra. Se il cavallo ha solo una zampa anteriore sollevata, la persona è morta a seguito di una ferita riportata in guerra. Se il cavallo ha tutte le quattro zampe a terra, la persona è morta per cause naturali.

I giubbotti antiproiettili, le uscite antincendio, i tergicristallo e le stampanti laser hanno una cosa in comune: sono stati tutti inventati da donne.

E' impossibile starnutire con gli occhi aperti (... ci state provando?!)

L'unico alimento che non si deteriora è il miele.

Il "Quac, Quac" delle oche non dà eco (non si sa perché).

Lo scarafaggio può vivere nove giorni anche se privato della testa, dopodiché ...muore di fame.

Un coccodrillo non può tirare fuori la lingua.

Il cuore di un gamberetto è nella testa.

La formica può sollevare pesi pari a 50 volte quello del suo corpo, e spingere oggetti 30 volte più pesanti di lei e cade sempre sul fianco destro quando è inebriata.

Una pulce può saltare una distanza pari a 350 volte la lunghezza del suo corpo.

Come le impronte digitali, l'impronta della lingua è diversa per ogni uomo.

In Scozia, quando inventarono un nuovo gioco solo per uomini, lo chiamarono "Gentlemen Only Ladies Forbidden" da cui, più semplicemente, G.O.L.F.

Quando ci restituiranno il corso?

QUANDO CI RESTITUIRANNO IL CORSO?
Viale Vittorio Veneto in questo mesi è chiuso a causa dei lavori di rifacimento della villa. La vecchia amministrazione comunale partecipò con un progetto ad un concorso promosso dalla Comunità Europea;il progetto fu approvato e il Comune ebbe il finanziamento dalla Regione Puglia. Oltre alla rimozione della vecchia pavimentazione che sarà sostituita da sampietrini,si provvederà all’impianto dei nuovi condotti della fogna bianca. Ai lavori ultimati avremo una zona pedonale centrale delimitata da alberi e panchine. L’ultimo rifacimento della villa risale al 1990,quando a causa di un forte vento,caddero i pini secolari che furono poi ripiantati. Inoltre si chiuse il tratto del corso all’altezza di via Aldo Moro con una,maestosa fontana. A lungo andare la fontana,seppure bella,creava qualche disagio ai cittadini perché l’acqua che ne fuoriusciva bagnava la pavimentazione rendendo il fondo viscido e pericoloso per il passaggio. Successivamente venne usata come fioriera. Adesso,la fontana è stata rimossa dalla nuova amministrazione, a cui forse non piaceva. I commercianti del viale, da un lato sono contenti dei lavori, perché prima,con le piogge e il cattivo deflusso della acque nella fogna bianca , si creavano pozzanghere che sporcavano le vetrine dei locali,dall’altro,si lamentano in quanto,a causa della chiusura del corso,i loro guadagni sono diminuiti. La gente infatti non è abituata a raggiungere le vie commerciali a piedi. Alla fine dei lavori che dovrebbero terminare nella primavera del 2008,Viale Vittorio Veneto diventerà sicuramente un bel corso dove poter passeggiare serenamente…

MIRIAM QUARANTA 3^L

Museo Etnografico

Al via i lavori per la costruzione di un Centro per anziani e di un Museo etnografico

“Ex Macello: lavori terminati. Al suo sorgerà un Centro per anziani e un Museo etnografico

“Valori tradizionali riportati alla luce”

I lavori per l’adeguamento e la valorizzazione dell’ex macello comunale sono terminati. Si è deciso così di far erigere al suo posto un centro per anziani e un Museo etnografico. Tutto ciò accade nel nostro paese, che a quanto pare si sta aprendo a diverse iniziative per esortare noi cittadini a collaborare nella nostra società negli ultimi mesi.
Tale struttura è stata affidata al Comune, e alla base del progetto c’è un fine: quello di far riscoprire alle nostre generazioni il valore della civiltà contadina. Attraverso l’esposizione dei rudimentali attrezzi quali zappe, aratri e macine e oggetti di uso domestico come lavatoi in pietra e camini, si darà testimonianza delle nostre origini, che sono quelle del nostro caro mezzogiorno. Ci sarà anche un posto dove coltivare i nostri prodotti locali, specialmente i carciofi, e un altro spazio aperto sarà adibito ad iniziative sociali ed artistiche. Saranno anche preparati cibi tradizionali e una sala con postazioni Internet e Tv satellitare.
Collegata a questa recente struttura saranno le piste ciclabili, che collegheranno il Museo etnografico al Parco cittadino “la cosiddetta Zona umida” e al Parco Archeologico degli Ipogei
Siamo lieti che sorgano iniziative di questo genere nel nostro paese, che la cultura sia capace di irradiare luce e speranza al nostro paese.


Tarantino Rossella

La scuola del sorriso

La scuola del sorriso

Chi ha detto che la scuola è noiosa?
Noi ragazzi del laboratorio giornalistico 2°c-2°l abbiamo deciso di smentire questo luogo comune.
Armati di carta e penna siamo andati ad intervistare i nostri professori, i “seriosi” prof., chiedendo loro di raccontarci qualche episodio scolastico divertente. Nonostante qualche reticenza ed imbarazzo, siamo venuti a conoscenza di momenti , se non proprio comici, almeno divertenti.
Ad esempio la prof. Di Biase Giuseppina si è ricordata di una sua collega che in una giornata gelida, uscita da scuola, è scivolata per alcuni ed interminabili secondi sulla strada ghiacciata: “Sembrava che stesse pattinando!” ; inoltre la “malcapitata” agitava le braccia per cercare di restare in equilibrio, ma la caduta, così come la risata dei presenti, è stata inevitabile.
Altri professori già sorridevano mentre raccontavano momenti vissuti con i loro alunni: un ragazzo di 1° media ha chiesto il nome della sua prof. (la professoressa Cipriani) solo dopo 4 mesi, era ora!!!
Il nome del professore Landriscina è stato d’ispirazione per una “performance canora” in napoletano da parte di un suo alunno.
La professoressa Sacco, napoletana, alcune volte, per rendere le lezioni più leggere si rivolge ai suoi alunni nel suo dialetto.
Ma il racconto che ci ha colpito di più, risale all’ultimo Natale: come consuetudine il 20 Dicembre, dopo la celebrazione della Santa Messa, mentre noi alunni siamo tornati a casa, i professori sono rientrati a scuola per “far nascere” Gesù Bambino;
in questa stessa occasione si era deciso di festeggiare la prof. Cesari da poco convolato a nozze. Tutto era pronto in sala docenti: il piccolo rinfresco imbandito, i professori di musica ai loro strumenti, tutti in attesa della Presde per cominciare…; lei arriva, tutti entrano, la musica inizia e… così, all’improvviso un professore e la nostra cara Preside si esibiscono in un valzer accompagnati dagli applausi e dal sorriso di tutti.
Ma sarà vero???
Anche i nostri prof. sono capaci di divertirsi e divertirci???
Sembra proprio di sì, e di questo noi non possiamo che sorriderne!!!

Camardo Arianna
Daloiso Giuseppe
Piciaccia Luigia
(Laboratorio giornalistico II C-II L)

Il primo giorno di scuola

C’era una volta la scuola “Giuseppe Garibaldi”, fatta di cioccolata e di panna, ma soprattutto di generosità e bontà . Un giorno ci sono entrata, e fu come entrare in una favola, in un sogno. Sin dall’ inizio, io pensavo che i professori dovessero imporre la loro autorità facendomi sentire piccola piccola , mi ricredetti, loro erano lì per aiutarmi a crescere e a formarmi con la loro dolcezza e con la loro preparazione. Mi sembrava incredibile ,e ancora tutt’ oggi mi sembra fantastico. Voglio raccontarvi un po’ della mia avventura scolastica e del mio approccio con la nuova scuola.
Ero nell’ Aula Magna, seduta in terza fila sulla quinta sedia, ero così agitata che mi tremavano le gambe. Ascoltavo attentamente le parole della Preside che mi rimbombavano nelle orecchie. Tre,due,uno Curci Stefania ! Era la voce della Preside che mi riportava alla realtà. Imbarazzata, mi misi in fila e, dopo qualche minuto, ebbi modo di conoscere i miei compagni, la mia nuova aula e soprattutto i miei nuovi docenti. A dire la verità i primi giorni mi sentivo disorientata, dispersa in un grande labirinto, fatto di discipline, di orario e di professori. Prima ero così timida, pian pianino, rincuorata e spronata dalla dolcezza dei professori ho acquisito sicurezza e sono andato avanti per la mia strada e ora continuo a fare il mio dovere, ed ho capito che era inutile avere paura perché avevo intorno delle persone comprensive che mi avrebbero sempre dato forza . Non parlo solo dei professori, ma anche dei miei amici che nei momenti di tristezza mi hanno sempre consolata.

Curci Stefania I L

Un commovente film sull'infanzia rubata


All the invisibile children
Un commovente film sull'infanzia rubata.

All the invisible children è un film in sette episodi che racconta le varie condizioni dell'infanzia nel mondo. Nato da un progetto della produttrice Chiara Filesi e di Stefano Veneruso, All the invisible children vede la partecipazione di registi di grande fama che hanno deciso di legare il proprio nome ad un fondo istituito dall'Unicef e dal PAMovvero Programma Alimentare Mondiale per la lotta alla malnutrizione in Africa. Tutti gli ingredienti,dunque,per un trionfo dei buoni sentimenti. In realtà molti degli episodi sono veri e propri pugni nello stomaco dello spettatore. I temi trattati e le scelte stilistiche dei registi sono molto diverse tra loro. In definitiva un film che,tra alti e bassi merita di essere visto. Mehodi Charef,scrittore e regista algerino in "Tanza",racconta la storia di un bambino soldato in un paese africano in guerra,che dopo aver assistito allo sterminio della propria famiglia è destinato alla vita militare così in contraddizione con la spontaneità propria dell'infanzia. Molto bello è il secondo episodio,Blue Gipsy,in cui fa da sfondo,come sempre, la confusione allegra della ex Jugoslavia con bande musicali,cori folli e macchine scassate. Un piccolo gitano esce di prigione e l'incontro con il padre violento e inaffidabile lo convince a tornare nel penitenziario. La tipica energia balcanica dei film di Kusturica nasconde la durezza dell'esperienza di un bambino costretto alla galera. Il cortometraggio più intenso è Jesus Childre of America diretto da Spike Lee. Blanca,adolescente di Broklyn scopre di essere sieropositiva e la sua normalità fatta di scuola e di giochi con le amiche,crolla improvvisamente. Emerge la drammatica realtà di genitori tossico dipendenti in un contesto urbano di squallore e povertà.In Jesus Childre of America si affrontano i diritti negati dell'Africa e delle guerre dimenticate,siamo a New York nel cuore dell'impero del benessere."Bilu e Jeao"racconta,invece,una giornata di due bambini brasiliani di San Paolo che tentano di sbarcare il lunario raccogliendo immondizia per il riciclo;le loro avventure in giro per la megalopoli con un precario carretto sono degne di un buon road movie."Jonathan" è l'episodio doretto da Ridley Scott e dalla figlia Jordan. Un fotografo di guerra è ossessionato dalla brutalità viste negli anni;per uscire dalla crisi torna all'infanzia e con l'aiuto dei bambini riesce a recuperare la voglia di vivere."Ciro"di Stefano Veneruso è la storia di un ragazzino che in pieno centro a Napoli deruba un uomo e scappa per i vicoli del quartiere. In questo episodio compare anche Maria Grazia Cucinotta che ha in parte finanziato il film. Poetico e commovente è l'ultimo episodio del film,"Song Song e Little Cat"diretto da John Woo. Questo è il primo film che gira in Cina e in questo episodio mette in scena le vite parallele di una povera orfanella che vive con il nonno e di una bambina ricca e infelice.
Loriana Gambarrota II f.

Bullismo: sconfiggerlo per fare crescere la società


Bullismo: sconfiggerlo per fare crescere la società.
Nuoce alla società in modo devastante,sfavorisce lo sviluppo economico,alimenta l'aggressività e la criminalità. Un paese moderno non può e non deve tollerare tutto questo.

In genere il bullismo è caratterizzato dal fatto che colui che agisce trova piacere nel cercare di dominare la vittima senza mostrare alcuna compassione per la sofferenza del perseguitato. La prepotenza sul perseguitato è spesso legata alla superiorità dovuta all'età e alla forza fisica. Esso si manifesta soprattutto tra adolescenti e giovani. Una recente indagine in Italia sul bullismo nelle scuole superiori ha evidenziato che un ragazzo su due subisce episodi di violenza verbale, psicologica e fisica e il 33% è una vittima ricorrente di abusi. Dai risultati delle indagini emerge che le prepotenze di natura verbale e psicologica prevalgono rispetto a quelle di tipo fisico:il 42% dei ragazzi afferma di essere stato preso in giro; il 30% ha subito delle offese e il 23,4% ha segnalato di aver subito calunnie;il 3,4% denuncia l'isolamento di cui è stato oggetto,mentre l'11% dichiara di essere stato minacciato. Di tutto questo ne è l'esempio un'altra indagine condotta a Trinitapoli nella scuola media “ Garibaldi”. Alcuni ragazzi che sono più grandi e robusti abusano dei più piccoli e ingenui. Però i genitori di questi ultimi protestano,vanno in presidenza, raccontano l'accaduto e il Capo di Istituto li espelle.Il triste fenomeno del bullismo è proprio un malessere sociale sia per coloro che commettono il danno che per coloro che lo subiscono. Le conseguenze di questa piaga sono notevoli,a volte purtroppo irreparabili:il danno per l'autostima della vittima perdura nel tempo e induce la persona a perdere fiducia nelle istituzioni sociali come la scuola ma anche come la famiglia,oppure alcune vittime diventano a loro volta aggressori.

Curci Maria Bernadette
II A

Bullismo


Ancora atti di Bullismo nelle scuole!
Ragazzi, che motivo c'è di comportarsi in questo modo?

In tutte le scuole d' Italia , accadono episodi di prepotenza, di umiliazione e piccole torture che i ragazzi infliggono ai propri compagni. Questo modo di fare è chiamato “bullismo” , si tratta di un fenomeno più psicologico che fisico.
Lo studente, cretino, prepotente, che si caratterizza per i suoi atteggiamenti ribelli (che spesso nascondono la paura di essere emarginato) viene incitato dai continui messaggi lanciati dalla televisione, dai giornali che presentano un' Italia basata sull' aggressività.

Anche i genitori assecondano i ragazzi ed è proprio in questo modo che i bulli desiderano “tutto” e sfidano continuamente leggi e regole del vivere civile.

Il bullismo si rivela già dopo la 3° elementare e, secondo le ricerche svolte da ROBERTO NARDELLO (studioso ed autore di diverse pubblicazioni su questo fenomeno), incomincia a diminuire nelle ultime classi delle superiori.

I motivi del bullismo sono molto vari, tanto che gli psicologi affermano che “chiunque si può rivelare sia vittima sia persecutore\persecutrice”. In particolare, possono essere scatenanti del comportamento da bullo: i problemi familiari, le violenze subite durante l'infanzia e i disturbi psichiatrici.
Per contrastare il bullismo è fondamentale che si crei un ambiente scolastico caratterizzato d' affetto e coinvolgimento emotivo da parte degli insegnanti. Il rapporto professore-amico e alunno deve, comunque, trovare punti fermi . I docenti con un comportamento autorevole, devono rappresentare una guida ed un modello.

GENITORI, INSEGNANTI E LETTORI TUTTI , ATTENDIAMO MODELLI DI PERSONE PIU' POSITIVE , CAPACI DI AIUTARE I RAGAZZI A SAPER VIVERE IN UN MONDO PIU' CIVILE, PIU' DEMOCRATICO , PIU' BELLO E PIU' BUONO! ! !

Maggiori informazioni sul tema del bullismo possono essere reperite on line sul sito dedicato a questo tema: http://www.bullismo.com/ .

Ana = anoressia



Cibo: dal 2003 in Italia una risorsa di cui privarsi. Le ragazze seguaci di Pro – Ana ce lo raccontano
Ana = anoressia. La dea delle ragazze anoressiche attrae nella sua trappola
Le adepte del sito criminale, Pro- Ana, vittime di una moda lugubre della magrezza a tutti i costi

“Ciò che mi nutre mi distrugge”: questo è il motto latino che scandisce l’ingresso nelle pagine web dedicate alle adepte di ANA (Anoressia).
Ana, dea dei corpi anoressici, è il nome dato dalle ragazze anoressiche all’anoressia. “Mi occuperò di diminuire il tuo apporto calorico”, “ Ti spronerò al limite” sono solo pochi dei tanti dettami prescritti da lei, che esaltano la dea Ana non come una malattia, piuttosto come una scelta consapevole di un ideale di magrezza assoluta al quale ispirarsi.
Eppure le affilliate dei gruppi Pro – Ana non accettano di essere considerate anoressiche, distratte dal loro unico obbiettivo: la liberazione dalla dipendenza da cibo.
Il movimento nacque negli Stati uniti, ma in Italia fu importato dal 2003, segno inequivocabile di un’aderenza delle ragazze italiane a modelli televisivi e del condizionamento più o meno nascosto dei media. I consigli del sito mirano alla trasmissione di consigli utili a liberarsi dalla “carne”.
Con estenuanti esercizi fisici, il sudore che acceca i loro occhi, le adepte di Ana evocano le più cruente immagini delle torture dell’Inferno dantesco, mentre realizzano un mondo virtuale della perfezione. Responsabili di questa opera criminale sono le riviste di moda, che non cessano la propaganda criminale di corpi ideali. “ Quello che dice la bilancia è la cosa più importante, “Non sarai mai troppo magra”, “Credo nella perfezione, e mi sforzo per ottenerla” “Credo nella bilancia come indicatore dei miei successi e fallimenti quotidiani”
A giudicare dai suoi comandamenti, si deduce che le ragazze di Ana abbiano pochi obiettivi nella vita e un rispetto nullo verso se stesse, se un oggetto come la bilancia riesce a condizionarne la mente al punto da reciderne la gioia di vivere.
Che la misura della vostra bellezza, ragazze, sia data non dalla vostra forma fisica, ma da un sorriso spontaneo e da una solida personalità.


Muriglio M. Giuseppa

L’ABBANDONO DEI MINORI. PERCHE'? Intervista ad una assistente sociale


L’ABBANDONO DEI MINORI. PERCHE'?
Intervista ad una assistente sociale


L’abbandono dei minori è una penosa realtà molto diffusa anche nella società attuale. In questo reato, confluiscono una serie di comportamenti scorretti per l’equilibrio fisico e psichico del bambino. Si va, infatti, dalla totale assenza del genitore che, ad esempio, lascia il figlio in ricoveri o a persone esterne, alla mancanza di una famiglia che non garantisce al minore l’assistenza morale e materiale necessaria a farlo crescere in modo sereno ed armonico.

Ora intervistiamo l’assistente sociale di Trinitapoli Carmela Pappagallo :

Che cos’ è , in sé per sé , l’abbandono ?
La legge italiana definisce l’abbandono come privazione di assistenza morale e materiale da parte dei genitori del bambino o dei parenti tenuti a provvedervi. Tradizionalmente, quando si parla di abbandono si pensa al bambino dimenticato in istituto, perché privo delle figure genitoriali, a lui sconosciute; attualmente, purtroppo, gli abbandoni avvengono all’interno della famiglia e possono presentarsi sotto forma di abuso all’infanzia. Il bambino abbandonato è, paradossalmente, quello lasciato da solo per ore davanti al televisore oppure costretto a crescere precocemente per sostituirsi ad uno dei genitori, del tutto inadeguato a dare risposta ai bisogni più elementari.



Trent’anni fa , all’incirca ,c’erano dei luoghi per accogliere i bambini ? E oggi ?
Trent’anni fa, l’abbandono avveniva per lo più alla nascita e nei brefotrofi, che accoglievano i neonati illegittimi, oppure i bambini venivano abbandonati in seguito negli istituti. Oggi il legislatore ha stabilito la chiusura degli istituti alla data del 31/12/2006, ovvero, la riconversione degli stessi in strutture residenziali per minori, nonché l’incentivazione della creazione delle case-famiglia, nelle quali accogliere i minori privi dell’affetto di una famiglia.

Qual è la legge? Ce ne parli.
La legge che mira a prevenire l’abbandono e a garantire il diritto del minore a crescere ed essere educato nella propria famiglia è la Legge 4 maggio 1983, n. 184 (Disciplina dell’adozione e dell’affidamento dei minori), modificata dalla Legge 28 marzo 2001, n. 149 (Diritto del minore ad una famiglia). L’art. 8 della L. 184/83 stabilisce che per i minori in situazione di abbandono si procede alla dichiarazione dello stato di adottabilità, che sussiste anche se il minore è in istituto o in affidamento familiare. Questa dichiarazione è il presupposto per l’adozione del bambino da parte di una famiglia. Le istituzioni devono sostenere i nuclei familiari a rischio al fine di prevenire l’abbandono.

Ma quando è nato , all’incirca , l’abbandono ?
Già prima del Cristianesimo, il bambino non esisteva legalmente, al padre era riconosciuto il diritto di vita o di morte sui propri figli: il bambino rifiutato veniva gettato sulle immondizie alla porta della città dove i cani e gli sciacalli lo divoravano, il più fortunato veniva esposto sulla pubblica piazza, con facoltà di chiunque di impossessarsene e farne il suo schiavo. In seguito furono create strutture di accoglienza e di cura, come pure si diffuse l’uso di abbandonare il piccolo in una cesta davanti alla porta delle chiese (sarebbe stato poi adottato o accolto in orfanotrofio).


CONSIGLI DALL’ ESPERTO
L’ unica vera risposta all’ abbandono, l’ unica cura è “ l’ accoglienza “ in famiglia, perché ogni bambino ha diritto ad essere figlio. A nulla servono le leggi se ognuno di noi non si assume la responsabilità di cambiare il destino di un bimbo abbandonato (anche se non ne siamo i colpevoli). L’ invito che rivolgo a tutti, in particolare a voi ragazzi, è di saper “ascoltare” la richiesta di aiuto di chi vede in voi l’interlocutore privilegiato a cui affidare un segreto.

Un minuto per la giornata della Memoria


Un minuto per la giornata della Memoria: per riannodare i fili della memoria spezzata

LA MACCHIA NERA NELLE PAGINE DELLA STORIA

Per non ripetere gli stessi sbagli la Shoah ci insegna

“Sensibilità e dignità”
Ancora una volta la Scuola media G. Garibaldi di Trinitapoli è in prima linea nel rievocare l’importanza della giornata della memoria come giornata utile a sensibilizzare gli alunni e a renderli partecipi dei crimini inflitti alla dignità umana nel corso della storia. Una memoria da trasmettere agli alunni, che hanno avuto l’incarico di produrre un elaborato contenente riflessioni e pensieri spontanei su questo tragico evento. Alla nostra sensibilizzazione verso l’ambito sociale e culturale la nostra preside è particolarmente attenta, così promuove ogni anno iniziative tese alla partecipazione attiva degli alunni nelle attività didattiche.
Dall’orrore delle torture subite dagli Haftlinge (prigionieri) ebrei scaturisce la giornata del 27 Gennaio, denominata della Memoria affinché non si dimentichi, nelle battaglie quotidiane, nelle guerre combattute in nome degli interessi economici nulla di ciò che è stato. Nulla delle privazioni alla libertà umana, all’identità, nulla delle deportazioni nei campi di sterminio in Polonia e Germania, nulla della vigliaccheria dei nazisti nell’uccidere silenziosamente, attraverso le camere a gas, nulla dello sfruttamento attuato attraverso i lavori forzati, nulla della discriminazione rivolta agli ebrei, colpevoli solo di esistere.
Da questa pagina nera della storia sorge una domanda “Perché l’uomo ha manifestato tanta cattiveria nei confronti dei suoi simili? Quale onore e quale gloria ha voluto raggiungere’
Ai nostri occhi la superbia di chi vuole rendersi glorioso attraverso trofei militari, in questo caso dei nazisti, ci sembra solo vile e disumana.


Muriglio M. Giuseppa